La preghiera-meditazione-contemplazione, del mistero della Visita di Maria S.S. a S. Elisabetta, illustrata da quanto la penna di Dio Maria Valtorta scrisse mentre "vedeva" e "udiva".

Stanno abbracciate un attimo e poi Elisabetta si stacca con un: «Ah!» misto di dolore e di gioia, e si porta le
mani sul ventre ingrossato.
China il viso impallidendo e arrossendo alternativamente.
Maria e il servo stendono le mani per sostenerla, perchè ella vacilla come si sentisse male.
Ma Elisabetta, dopo esser stata un minuto come raccolta in sè, alza un volto talmente radioso che pare
ringiovanito, guarda Maria sorridendo con venerazione come vedesse un angelo, e poi si inchina in un
profondo saluto dicendo:
«Benedetta tu fra tutte le donne!
Benedetto il Frutto del tuo seno!
Come ho meritato che venga a me, tua serva, la Madre del mio Signore?
Ecco, al suono
della tua voce il bambino m'è balzato in seno come per giubilo e quando t'ho abbracciata lo Spirito del
Signore mi ha detto altissima verità al cuore.
Te beata, perchè hai creduto che a Dio fosse possibile anche ciò che non appare possibile ad umana mente!
Te benedetta, che per la tua fede farai compiere le cose a te predette dal Signore e predette ai Profeti per questo tempo!
Te benedetta, per la Salute che generi alla stirpe di Giacobbe!
Te benedetta, per aver portato la Santità al figlio mio che, lo sento, balza, come capretto festante, di giubilo nel mio seno, perchè si sente liberato dal peso della colpa, chiamato ad esser colui che precede, santificato prima della Redenzione dal Santo che cresce in te!».
Padre Nostro
10 Ave Maria
Gloria